Uno sguardo alle prossime settimane, (EMISSIONE: venerdì 26/12/2025 – PROSSIMA EMISSIONE venerdì 2/1/2026)

Il carattere caotico dell’atmosfera comporta che le previsioni meteorologiche con indicazioni di dettaglio sull’evoluzione del tempo in singole località (previsioni di tipo classico), possano estendersi temporalmente solo a pochi giorni; oltre tale termine la previsione risulta inaffidabile. Le previsioni a lunga scadenza costituiscono l’ultima frontiera della meteorologia nel settore delle previsioni operative. Sono il risultato di una filiera articolata di processi che sono resi possibili grazie all’impiego di potenti calcolatori elettronici, di complessi modelli fisico-matematici che simulano più volte contemporaneamente (ensemble) il comportamento del sistema atmosfera-oceano, ma anche dell’elaborazione di un massiccio flusso di dati meteo-marini. Infine, l’esperienza e l’interpretazione dell’uomo, in termini meteo-climatologici, gioca un ruolo altrettanto importante. Tuttavia, le previsioni a lungo termine sono molto diverse da quelle di tipo classico, in termini di dettaglio e di affidabilità, in quanto non forniscono l’evoluzione del tempo in singole località e/o in specifici istanti del giorno. Forniscono invece delle indicazioni probabilistiche dell’eventuale scostamento di un parametro meteo, in un determinato periodo, rispetto ai valori medi climatologici. Le previsioni che seguono rappresentano quindi delle tendenze dell’andamento atmosferico atteso e, pertanto, esprimono delle indicazioni di massima di ciò che possiamo ragionevolmente aspettarci nel periodo e nell’area indicata. Tuttavia rappresentano un valido strumento per intravedere con largo anticipo eventi estremi tipo intense ondate di freddo o caldo, o situazioni alluvionali. (Prossima emissione venerdì 2 Gennaio 2026).

29 Dicembre 2025 – 4 Gennaio 2026

La prima settimana che ci introduce al nuovo anno, indica una circolazione ciclonica che interessa gran parte dell’Europa e del Mediterraneo e caratterizzata da masse d’aria fredda di matrice continentale che determineranno un quadro termico al sotto della media su tutto il nostro paese. In questo contesto i quantitativi di precipitazione non si scosteranno invece in maniera significativa dalle medie del periodo al Centro-Sud peninsulare e sulla Sardegna e saranno, con buona probabilità, anche al di sotto dei range tipici al Nord; solo sulla Sicilia i cumulati di precipitazione potrebbero attestarsi a valori al di sopra della media.

5 – 11 Gennaio 2026

Nella seconda settimana, come per la precedente, sembra prevalere la curvatura ciclonica, più accentuata per gran parte del Centro-Sud, e ancora con masse d’aria fredda di matrice continentale che determineranno un quadro termico caratterizzato da temperature al di sotto di quelle tipiche su tutta l’Italia. Le precipitazioni, con discreta probabilità, saranno al di sopra della media su gran parte delle regioni centrali, su quelle meridionali e isole maggiori; probabili valori nella media del periodo per Toscana, Emilia-Romagna e zone costiere di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, mentre le precipitazioni potranno risultare anche al di sotto dei valori tipici sul resto del settentrione.

12 – 18 Gennaio 2026

Nella terza settimana la curvatura ciclonica potrebbe attenuarsi ma solo parzialmente; in questo contesto il modello sub-stagionale segnala una possibile anomalia positiva delle precipitazioni per le coste centrali adriatiche, al Sud e sulle isole maggiori; sul resto della nazione, invece, le piogge potrebbero mantenersi allineate ai valori tipici. Ancora probabili temperature al di sotto della media sulle regioni centrosettentrionali peninsulari, Molise e nord Puglia, mentre potrebbero tornare nei range tipici del periodo sul resto del Sud, Sardegna e Sicilia.

19 – 25 Gennaio 2026

Nella quarta settimana cresce l’incertezza data la distanza temporale e tende ad affievolirsi ulteriormente la prevalenza del regime ciclonico. In questo contesto, comunque, il modello climatologico mostra ancora una possibile lieve anomalia positiva delle precipitazioni per le regioni centrali adriatiche, il meridione e le isole maggiori; valori cumulati invece che potranno mantenersi ancora nella media per il resto del paese. Le temperature dovrebbero tornare allineate ad i range tipici, salvo una lieve anomalia negativa che potrebbe ancora interessare Liguria ed Emilia-Romagna, mentre un timido segnale di valori al di sopra della media potrebbe caratterizzare il quadro termico di Calabria e Sicilia.

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