Si è tenuta martedì 13 febbraio, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma, la conferenza con tavola rotonda dal titolo “Le implicazioni del cambiamento climatico sulle politiche di Difesa e Sicurezza”, organizzata dal Centro Studi Militari Aerospaziali “Giulio Douhet” (CESMA) dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia, con il patrocinio dell’Aeronautica Militare.

I lavori, a cui hanno preso parte illustri rappresentanti del mondo istituzionale, scientifico ed accademico, sono stati aperti dal Direttore del Centro Studi Militari Aerospaziali, Generale di Squadra Aerea (r) Giovanni Fantuzzi, che nel suo intervento ha voluto sottolineare la portata globale del tema della conferenza, sul quale la collettività internazionale si è mobilitata per adottare provvedimenti in grado di contrastare le conseguenze dell’innalzamento della temperatura media della Terra. Non vi sono, infatti, attività umane o regioni del nostro Pianeta che non risentono degli effetti del cambiamento climatico, che si manifesta con fenomeni meteorologici di intensità senza precedenti e con frequenza sempre maggiore. Dinamiche, queste, che incidono maggiormente nei Paesi in via di sviluppo, che patiscono in misura più grave gli eventi estremi, sia per posizione geografica, sia per carenza di sistemi di protezione e prevenzione. Per questo motivo, gli apparati preposti alla difesa e sicurezza a livello nazionale, europeo e transatlantico hanno da tempo rivolto la loro attenzione sia all’alterazione degli equilibri strategici, che soprattutto in alcune regioni del mondo potrebbero portare a delle vulnerabilità significative, sia al degradamento delle stesse capacità operative delle strutture militari e di sicurezza per opera del cambiamento climatico.

Prima di avviare il dibattito della tavola rotonda, il Generale di Brigata Luca Baione, Capo dell’Ufficio Generale per l’Aviazione militare e la Meteorologia (Aviamm) dell’Aeronautica Militare, nonché Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), ha voluto introdurre il tema del dibattito, evidenziando in particolare il “ruolo che lo strumento militare è chiamato a svolgere, e si presume lo sarà sempre di più nel futuro, per concorrere con gli organismi della Protezione Civile alla gestione di emergenze nazionali ed internazionali a supporto ed in soccorso alle popolazioni civili colpite da eventi estremi dovuti al cambiamento climatico. Momenti di confronto e dibattito come questi si inseriscono nel quadro di quelle iniziative fondamentali per ampliare la prospettiva sulle valutazioni in corso su questi temi ed offrire punti di vista differenziati, volutamente differenziati, affinché si integrino in modo olistico e trasversale. Il cambiamento climatico è globale e di lunghissima durata. Di conseguenza se non c’è un approccio trasversale, comune, inter-agenzia, multidisciplinare, sarà veramente difficile fronteggiarlo nelle maniere adeguate”.

Alla tavola rotonda hanno preso parte l’Ambasciatore Elisabetta Belloni, Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Ambasciatore Giampiero Massolo, Presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) , e l’Ambasciatore Francesco Maria Talò, Consigliere del Ministro della Difesa. Nel corso del convegno sono intervenuti inoltre, con le loro relazioni, il Dott. Antonello Pasini, dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Dott. Matteo Paonni, della Commissione Europea, e il Prof. Alberto Pirni, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In sala presente anche il Generale di Squadra Aerea ( c ) Giulio Mainini, Presidente Nazionale dell’Associazione Arma Aeronautica.

In chiusura di convegno, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, nel sottolineare la caratura dell’evento, ha evidenziato quanto questo genere di iniziative siano importanti perché da stimolo, anche per lo strumento militare, per affrontare al meglio le sfide che il futuro ci riserva. “Abbiamo l’obbligo di capire ed analizzare a fondo queste tematiche”, ha dichiarato il Generale Goretti, “per preparare lo strumento militare ad affrontare in modo adeguato le sfide, in tema di difesa e sicurezza, che il presente e il futuro ancor di più ci riservano”. Ha poi continuato: “L’Aeronautica vuole essere un facilitatore di queste iniziative, di queste riflessioni, raccontando anche quello che quotidianamente facciamo per contrastare questo fenomeno. Attraverso la ricerca, attraverso la conoscenza, ma soprattutto attraverso la  divulgazione – ha concluso il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronauticanoi possiamo prepararci per migliorare la nostra esistenza e per consentire ai decisori politici e ai cittadini di essere certi che la Difesa c’è e ci sarà anche in futuro, con gli strumenti utili che serviranno per poter continuare a difendere la nostra libertà“.

Il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare rappresenta il Paese nei massimi consessi internazionali ed intergovernativi di settore. In particolare, nell’ambito delle attività e delle pubblicazioni della Organizzazione Meteorologica Mondiale, contribuisce alla redazione del Global Climate Report e dell’Annual Bullettin Italiano attraverso i propri esperti del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aerospaziale di Pratica di Mare.

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