Sono le Nuvole celesti, le dee protettrici dei fannulloni. Da loro provengono la nostra intelligenza, la nostra dialettica e la nostra ragione.
Aristofane. Le Nuvole

Luke Howard, l'uomo che diede alle nuvole i loro fantasiosi nomi latini, quacchero, farmacista e meteorologo dilettante, nacque 253 anni fa, il 28 novembre 1772, e all'età di 30 anni propose per primo il sistema di classificazione delle nuvole che utilizziamo ancora oggi.
Nel 1803, Howard autopubblicò e distribuì agli amici un opuscolo di 32 pagine intitolato " Sulle modificazioni delle nuvole, ecc. ", un sistema di classificazione poetico e pratico in egual misura. Rispolverando il suo latino scolastico, inventò i nomi per le tre principali categorie di nubi – Cumuli, Strati e Cirri – e le loro varie sottotassonomie e combinazioni.
- Tre categorie principali: Cumuli, Strati e Cirri.
- Nomi composti per nubi di transizione come Cirrostrati e Stratocumuli.
Howard riuscí ad affascinare l'immaginazione popolare: molto prima dei social media, il suo saggio, divenne virale: discusso in ogni luogo e diffuso di mano in mano tra le varie comunità scientifiche e quacchere a una velocità senza precedenti per quell'epoca, trovò presto la sua strada verso la prestigiosa rivista Annual Review e la successiva presentazione, nel Dicembre 1802, alla Askesian Society.
Alcuni suoi colleghi criticarono il suo uso di parole latine al posto dell'inglese comune nel dare un nome alle nuvole, mentre altri si diedero da fare per "piratare" il suo famoso saggio a scopo di lucro. Ma il suo sistema di classificazione resistette e decollò!!
Howard beneficiò proprio di questa manciata di sostenitori devoti, che fecero sì che la sua morfologia fosse inclusa nell'Enciclopedia Britannica e trasferita in altre lingue europee.
Ma gran parte del merito alla sua diffusione, fu l'opera di Goethe, vero e proprio
influencer dell'epoca. Lui e i suoi innumerevoli
follower, diedero ampia diffusione alla Classificazione di Howard.

Quando Howard fu criticato per aver utilizzato il latino anziché l'inglese parlato dell'epoca nel suo sistema di classificazione, Goethe scrisse un'appassionata difesa, insistendo sul fatto che i nomi latini delle nuvole di Howard "
...dovrebbero essere accettati in tutte le lingue; non dovrebbero essere tradotti, perché in tal modo verrebbe distrutta la prima intenzione del loro inventore e fondatore".
Howard di carattere timido e riservato era imbarazzato da tutta l' attenzione e gli elogi ricevuti (era l'unico inglese a cui Goethe si rivolgeva chiamandolo "Maestro"), ma era lieto di vedere il lavoro frutto della sua passione lasciare un'impronta duratura nella cultura. Tutti gli appassionati di metoerologia gliene sono grati
Grazie Luke e buon compleanno!!
Ma Howard, lui, con mente pure, dona a noi
Di nuova scienza il frutto più glorioro:
Quel che afferrare, raggiunger non si può,
Egli lo tocca, per primo lo trattiene;
Delinea l'indeterminato, lo delimita,
Lo definisce in modo pertinente! - A te l'onore!
Come la nube sale, s'addensa, si disperde, cala,
Il mondo si ricordi di Te grato.
Poems on the clouds di Johann Wolfgang von Goethe