Nell’ultimo mese ci sono già stati infatti due brillamenti classificati come X, la classe più alta della scala internazionalmente utilizzata per definirne l’intensità: uno il 20 giugno e uno il 2 luglio. Con questi, dall’inizio del nuovo ciclo solare 25 contiamo già 18 flare di classe-X!

I due eventi possono sembrare simili, in realtà il brillamento del 20 giugno era associato al distacco di una porzione della massa coronale (Coronal Mass Ejection - CME), che però non è stata espulsa in direzione della Terra. La CME è stata osservata grazie alle immagini del coronografo a bordo del satellite SOHO della NASA, ma non solo! Infatti l’onda di shock prodotta durante il suo viaggio attraverso la corona e poi verso lo spazio interplanetario, ha lasciato la sua firma emettendo delle onde radio con uno spettro inconfondibile che sono state identificate dagli strumenti a Terra.
Fonte: NASA SOHO-LASCO/C3
Nell’immagine del coronografo, strumento che oscura il disco del sole, si può osservare la corona solare e si riesce a distinguere la CME, più brillante. Sovrapponendo l’immagine del coronografo con quella del Sole (al centro del disco nero) possiamo anche renderci conto delle proporzioni e quindi delle dimensioni effettive della bolla di plasma che viene espulsa dalla nostra stella e si propaga nell’eliosfera.

La velocità della CME è stata di circa 1000 km/s e ha raggiunto Venere il 22 giugno, dove i modelli della NASA ipotizzano che possa anche aver prodotto una parziale erosione dell’atmosfera più esterna, proseguendo ancora la sua corsa fino ad arrivare dopo altri tre giorni su Marte.

Nell’evento della tarda sera del 2 luglio, non c’è stato distacco di massa coronale, sebbene sia stato un brillamento della stessa intensità (classe-X) e della durata di circa 4 ore, come vediamo dal flash nella parte destra dell’animazione ripresa dal satellite che osserva il Sole nell’Ultravioletto.
Fonte: NASA - AIA/Solar Dynamics Observatory
Animazione del flare ripreso dallo strumento a bordo del satellite SDO della NASA, che osserva il Sole alla lunghezza d’onda di 131 Å

Nel 2019, all’inizio dell’attuale ciclo solare, ci si aspettava che il 25esimo ciclo fosse uno dei più deboli del secolo, mentre ha già superato in intensità il ciclo precedente (il 24esimo) pur non essendo ancora nella fase di massimo solare, atteso per l’estate 2025. L’attività del sole continuerà quindi ad essere abbastanza intensa, continuate a seguirla sulle nostre news dedicate!