L’inizio della stagione estiva è denominato solstizio, il giorno più lungo dell’anno, dal latino solstitium, letteralmente il fermarsi del sole, ad indicare il punto in cui la nostra stella raggiunge il punto di massima declinazione nel suo moto apparente lungo l’eclittica, ovvero il piano di rivoluzione terrestre.
Come noto, infatti, il piano equatoriale terrestre e quello della eclittica, su cui giace l’orbita di rivoluzione, non sono complanari, bensì inclinati di un angolo di 23° 27’ e questo determina l’alternanza delle stagioni conseguenza della diversa inclinazione dei raggi solari durante l’anno alle varie latitudini dei due emisferi.
Quest’anno il solstizio d’estate cade mercoledì 21 giugno alle 16:57 ora italiana: in questa data il Sole raggiunge lo zenit in ogni punto del tropico del Cancro; alle latitudini superiori il Sole non raggiunge mai lo zenit, ma comunque al mezzogiorno locale arriva alla massima altezza possibile dell’anno.
Particolarmente eloquente l’immagine del Globo del giorno del sosltizio, in un qualunque canale al visibile: essa mostra come la linea di demarcazione tra la parte illuminata e quella in ombra abbia la massima inclinazione rispetto all’asse polare (guarda caso proprio di 23° 27’) ciò accade solo nelle giornate dei solstizii estivo ed invernale (in cui l’emisfero australe entrerà in estate e quello nostro in inverno).
Durante l'antichità, il solstizio era ritenuto da molte civiltà un momento di grande connessione con l'elemento divino, poiché si pensava che la grande quantità di Luce fosse una diretta manifestazione degli dei.
Una curiosità. Durante il solstizio di estate un fascio di luce attraversa un portale e colpisce esattamente la Heel Stone, la pietra del tallone del complesso neolitico di Stonehenge, in Inghilterra, rafforzando la convinzione che i suoi megaliti seguano un preciso schema improntato al movimento degli astri.