Per celebrare il trentennale della sua scomparsa, il 16 settembre scorso a Fivizzano (MS), hanno avuto luogo una serie di eventi nella cornice di una giornata di festa.

Sono stati tanti i temi affrontati, dalla meteorologia alla crisi climatica, dalla comunicazione scientifica alla fotografia, dagli aquiloni all’importanza della memoria e degli archivi. Tante le associazioni e i professionisti che hanno partecipato e dato il loro supporto scienti­fico e comunicativo. Per il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare era presente il Col. Adriano Raspanti decano degli Ufficiali del comparto meteo della Forza Armata.

Il clou della manifestazione ha avuto luogo nel giardino del convento che ospita il museo dedicato a Edmondo Bernacca, ma molte iniziative hanno riguardato anche le vie della cittadina toscana, come le due mostre fotografiche “Sereno” di Fulvia Bernacca e  “Capitalocene” di Michele Lapini. Un modo per unire arte e scienza, e per raccontare attraverso la fotografia i temi fondamentali del nostro tem­po: la crisi climatica è un problema che riguarda tutti, in che modo possiamo fare la nostra parte?  Per cercare di rispondere a questa domanda si sono tenute due tavole rotonde.  La prima, dal titolo “Comunicare il cambiamento climatico” ha visto la presenza di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera e docente, Michele Lapini, fotogiornalista freelance, Paolo Lunini, geologo e presidente dell’Associazione MeteoApuane e Fabio Zimbo, meteorologo di RaiMeteo TGR Calabria, che hanno discusso sul funzionamento della comunicazione in ambito scientifico e sulla sua fondamentale importanza soprattutto in questo momento storico. La seconda, intitolata “La Meteorologia da Bernacca ad oggi”, ha visto la par­tecipazione di Franca Mangianti, climatologa e presidente dell’Associazione Bernacca, Adriano Raspanti, Capo del 4° Ufficio -  Meteorologia dell’Ufficio Generale Aviazione Militare e Meteorologia (AVIAMM) dello Stato Maggiore AM e Dino Zardi, docente universitario e presidente di AISAM (Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia).

Nel 1954 la Rai chiese all’Aeronautica Militare di poter intervistare un ufficiale del Servizio Meteorologico presso la sala previsioni della 1^ Divisione (Servizio Meteorologico) dell’Ispettorato delle Telecomunicazioni ed Assistenza al Volo (ITAV). Venne chiamato l’allora Capitano Edmondo Bernacca. In questa prima intervista, la qualità della voce, il linguaggio semplice ma efficace e preciso e la disinvoltura fecero di Bernacca il referente principale dei servizi sul tempo della Rai fino all’antesignana delle trasmissioni dedicate “La fabbrica del Tempo” messa in onda nel 1960. Dal 1966 Bernacca realizzò per la Rai delle trasmissioni a cadenza regolare dove la previsione del tempo del fine settimana era al centro dell’attenzione. Nel 1968 la messa in onda divenne quotidiana e nacque la famosa trasmissione “Che tempo fa”, quello che oggi definiremmo un brand nel settore della comunicazione. Vale la pena ricordare che la sinergia tra l’Aeronautica Militare e la comunicazione istituzionale il prossimo anno “compirà” 100 anni. Infatti, il bollettino radiofonico di informazione sulle condizioni atmosferiche è uno dei programmi più antichi della Radio Italiana. Il primo bollettino fu mandato in onda dalla stazione Uri di Roma già durante l’intervallo del concerto inaugurale del 6 ottobre 1924 che aprì ufficialmente le trasmissioni radiofoniche in Italia (fonte RAI).