Cari Lettori,
Eccoci puntuali all’appuntamento con il nuovo numero della nostra amata Rivista. Forse l’aggettivo “nuovo”, come avrete potuto subito notare dall’editoriale e dall’indice, mai come in questo caso assume un significato ancora più ampio e profondo. Diversi avvenimenti si sono succeduti nella vita del Servizio dalla pubblicazione del numero invernale: il Repa rto per la Meteorologia della Squadra Aerea è stato riorganizzato in un Ufficio meteo operativo, in seno allo Stato Maggiore della stessa Squadra e in un Ufficio per la policy meteorologica all’interno dello Stato Maggiore Aeronautica – U fficio per la Circolazione Aerea Militare (UCAM), diretto dal Gen. Brig. Luca Baione, che è stato anche nominato nuovo Rappresentante Permanente d’Italia presso l’OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) e delegato nazionale presso EUMETSAT (European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites) e ECMWF (European Centre for Medium Range Forecasts). Così, per restare in linea con le ultime novità, anche la nostra amata Rivista ha subito le sue metamorfosi: è stata accolta all’interno del 5° Reparto di SMA, diretto dal Gen. Brig. Giovanni Francesco Adamo che, sin da subito, ha fortemente desiderato rinnovare il nostro periodico, ripensandolo con un format assai simile a quello della prestigiosa Rivista Aeronautica. Tradizione e innovazione non vanno mai disgiunte. I cambiamenti non fin iscono qui. Al contrario, si sta lavorando con i nuovi colleghi, affinché la rivista di Meteorologia possa ritrovare il suo magnifico odore di carta stampata. Ci lusinga oltremodo pensare che i nostri lettori possano tornare a sfogliarla e a collezionarla quanto prima sugli scaffali delle loro librerie. Incrociamo le dita e speriamo in un futuro assai prossimo di poter realizzare, assieme alla versione on-line, di indubbia utilità, anche quella cartacea, nel rispetto di una lunga e nobile tradizione e venendo incontro alle aspettative dei lettori. E ora un’occhiata ai contenuti. Ci sentiamo orgogliosamente in dovere di iniziare la nostra panoramica con l’articolo del caro amico Alessandro Fuccello che, reduce da una memorabile “lectio magistralis”, tenuta poche settimane fa presso la Scuola Militare Aeronautica di Firenze,“Giulio Dohuet”, ha voluto regalarci un emozionante viaggio tra le terzine dantesche, le meteore del cielo e i marosi. L’autore ha inteso sottolineare ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, la grande influenza che la scienza meteorologica ha esercitato su ogni aspetto della vita dell’uomo, prima ancora che – dopo Galilei – acquisisse essa stessa la consapevolezza di essere a pieno titolo “scienza”. Seguono articoli di taglio diverso, ma non per questo meno attraenti. Assai interessante è quello a firma del giovane tenente Giancarlo Modugno e dei più anziani Torrisi, Marcucci e Batignani. Il primo si occupa delle onde orografiche; il successivo, invece, del nuovo sistema di pre-processing delle osservazioni: quello, appunto, denominato SAPP. È un caloroso invito ad alternare gli studi e le ricerche alle implementazioni operative: nella scienza meteorologica non va mai dimenticata l’alternanza di teoria e pratica, se si vuole rendere il suo patrimonio conoscitivo solido e duraturo nel tempo. A coda, le nostre irrinunciabili rubriche: “Nubi…che passione”, “Gli occhi del tempo” e “Uno sguardo al clima”.
Buona e serena estate, amici-lettori vecchi e nuovi della rivista. Ci auguriamo con le nostre pagine di potervi sempre tenere un’ottima compagnia.
Adriano Raspanti