Cari Lettori,
il secondo numero di quest’anno viene pubblicato a pochi giorni dall’inizio, per molti, delle tanto agognate ferie estive e, ne siamo certi, molti
di voi coglieranno l’opportunità di sfogliare la nostra Rivista, semmai visitando anche la sezione archivio dei numeri precedenti per qualche piacevole rilettura. Un’estate molto impegnativa per noi, donne e uomini dell’Arma Azzurra, chiamati a svolgere le diverse attività previste per il Centenario dell’Aeronautica Militare.
Ogni articolazione della Forza Armata è coinvolta nel fornire il proprio contributo e noi – mi sia consentito – del 5° Reparto dello Stato Maggiore dell’AM, com’è giusto che sia, siamo in prima fila per onorare al meglio e partecipare al Paese questo importante e straordinario evento. Nelle ultime settimane, a partire dalla fine di maggio, abbiamo già avuto un assaggio d’estate piena. Sono arrivate le prime ondate di calore con temperature decisamente al di sopra della media stagionale, con il conseguente sensazionalismo scatenatosi sui media, pronti a stupirci con effetti e nomi talvolta fantasiosi e “originali”, ma che spesso hanno poco a che fare con un’analisi seria di ciò che accade da un punto di vista meteorologico e che può essere previsto con i dati a disposizione.
Il tema stagionale, si sa, non è mai banale da un punto di vista scientifico, ma senza entrare nel merito delle dinamiche del mondo della comunicazione, rimandiamo necessariamente ai numeri successivi eventuali analisi di situazioni interessanti che dovessero verificarsi nei prossimi mesi, con il linguaggio e lo “stile” proprio e autentico dell’Aeronautica Militare e, naturalmente, del Servizio Meteorologico.
“Andar per mare” è l’articolo di apertura, curato da Vittorio Villasmunta e dedicato ai diportisti, con un occhio particolare agli appassionati di vela. L’elaborato per esigenze di spazio è stato diviso in più parti e, in questo numero, vi presentiamo la prima. L’obiettivo fondamentale, è quello di fornire anche ai profani, le conoscenze di base in ambito meteorologico per “capire” il tempo e prevederne l’evoluzione nelle ore successive, in modo da
consentire una pianificazione efficace e rendere sicuro l’andar per mare. A seguire, l’elaborato di Rachele Ferrone “Le nubi di Kelvin-Helmoltz”, ci descrive i meccanismi di formazione di queste nubi così suggestive, che richiamano proprio la forma dei cavalloni quando il mare si presenta piuttosto mosso o anche agitato. Il terzo articolo che vi proponiamo è “Confronto tra due eventi estremi: le trombe d’aria di Taranto 2012 e 2019” di Marco Piersanti. Attraverso un’approfondita disamina sulle cause che hanno determinato i due eventi, Marco descrive gli aspetti peculiari che possono consentire la predicibilità di questi fenomeni. Manifestazioni atmosferiche che spesso si presentano con violenza a scala locale, producendo danni ingenti e talvolta, anche vittime. D’altra parte, la previsione tempestiva di tali eventi e la salvaguardia della vita umana restano la principale missione dei Servizi Nazionali. A chiudere il numero, le nostre irrinunciabili e consuete rubriche: “Nubi…che passione”, “Gli occhi del tempo” e “Uno sguardo al clima”.
Buona e serena estate, amici Lettori. Ci auguriamo con le nostre pagine di potervi sempre tenere un’ottima compagnia.
Giovanni Francesco Adamo