Cari Lettori, nell’anno del Centenario dell’Aeronautica Militare, dopo il grande successo di pubblico in occasione della recente manifestazione aerea del 17 e 18 giugno tenutasi a Pratica di Mare, siamo arrivati, quasi senza accorgercene, al fascicolo estivo della nostra Rivista. Sfogliando i numeri scorsi, si nota come spesso, gli editoriali abbiano dovuto registrare i tanti eventi meteorologici estremi che hanno colpito il nostro Paese e direttamente connessi ai cambiamenti climatici. L’ultimo episodio che ci vede testimoni, è quello avvenuto recentemente in Emilia Romagna.
Una terra colpita duramente da piogge persistenti e fenomeni temporaleschi che hanno fatto registrare alle reti pluviometriche, in media, quantitativi di pioggia di oltre 200 mm in 36 ore, vale a dire la quantità di acqua che precipita normalmente in quella zona in un anno. Dunque, parliamo di una quantità immensa, caduta in una zona che fino a quel momento aveva invece registrato un lungo periodo di siccità; il suolo secco e disidratato
non è stato in grado di assorbire le precipitazioni e le conseguenze sono state disastrose: frane e smottamenti in diverse zone, intere città completamente allagate e sommerse dal fango, per non parlare della conseguente e drammatica perdita di vite umane e gli enormi danni inferti ad abitazioni, fabbriche, aziende agricole e infrastrutture. Ma ancora una volta, siamo certi, la forza del popolo romagnolo e la straordinaria solidarietà
espressa fattivamente da ogni parte del Paese, consentiranno a questo meraviglioso territorio di risollevarsi da questa drammatica vicenda.
Dobbiamo prendere atto che l’emergenza climatica non è lontana da noi, tutt’altro; siamo in prima persona coinvolti negli effetti che essa produce e dobbiamo ancor più essere protagonisti e fare la nostra parte negli organismi nazionali, europei e internazionali per affrontare consapevolmente il tema del cambiamento climatico in un’ottica di lungimiranza, al fine di lasciare alle giovani generazioni un pianeta accogliente, in grado di garantire le opportunità di uno sviluppo sostenibile e duraturo.
Da questo punto di vista, il ritorno dell’Italia all’Executive Council dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, con la recente elezione del Gen. Luca Baione, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’OMM, si traduce in
un’ulteriore opportunità per costruire sinergie internazionali in grado di affrontare con efficacia una problematica così cogente. Un risultato prestigioso, ottenuto grazie a un grande lavoro di squadra attuato dall’intera delegazione italiana, di cui vi daremo contezza all’interno del numero.
Nell’articolo di apertura, “La temperatura superficiale del Mar Mediterraneo - parte I”, di Adriana Marcucci, Fabrizio Ciciulla e Valentina Rosati, viene analizzata la correlazione dei complessi meccanismi di interazione oceano-atmosfera e in che misura il contrasto termico, tra superficie marina e aria sovrastante, possa diventare un fattore determinante nel favorire l’insorgere di condizioni di forte instabilità atmosferica. A seguire,
la seconda ed ultima parte dell’articolo di Roberto Bove, “Le piattaforme stratosferiche e il loro ambiente”, che approfondisce le caratteristiche atmosferiche ambientali in cui le piattaforme operano e le potenzialità delle previsioni stratosferiche. Il ritorno dell’Italia al Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), precede l’articolo di Giovanni Casella, “Operazione Althea”, che ci parla del ruolo del previsore in teatro operativo. Chiudono il numero le nostre consuete rubriche.
Buona estate amici Lettori e come sempre, non mancate di farci pervenire i vostri suggerimenti.

Orazio Di Casola