Cari Lettori,
ci siamo. Con il primo numero del 2021, abbiamo guadagnato un nuovo traguardo: il quinto anno di pubblicazione della Rivista di Meteorologia Aeronautica in versione digitale. É stato un percorso lungo, denso, talvolta accidentato, cominciato in sordina, con il numero unico del 2016. E poi, un passo dietro l’altro, eccoci qua, nella nuova veste grafica che, inaugurata lo scorso anno, ci ha condotto a raccogliere molti consensi e tante soddisfazioni.

L’inizio di questo nuovo anno si presenta ricco di novità per tutto il comparto meteo dell’Aeronautica Militare. In questo periodo così delicato e complesso la Forza Armata ha dato vita a una nuova fase di razionalizzazione
del Servizio Meteorologico. Essa ha ridisegnato dipendenze e compiti di alcuni settori e Uffici, allocando determinate funzioni presso lo Stato Maggiore dell’AM. Tra queste è, appunto, la Rivista, assegnata al Reparto Comunicazione, mentre l’Ufficio Regolamentazione e Cooperazione è stato inserito nell’Ufficio Generale
Circolazione Aerea Militare, diretto dal Generale Luca Baione, nominato Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM).

Senza alcun dubbio, le competenze professionali e personali maturate dal Generale Baione gli consentiranno di assolvere questo prestigioso incarico con efficacia e determinazione. Abbiamo già avuto occasione di apprezzarne la sensibilità verso la Comunità meteorologica del Paese in occasione del recente Congresso AISAM: un punto di partenza irrinunciabile, che senz’altro sarà confermato in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Meteorologia che ricorre il 23 marzo. Si tratta di un evento importante, che avrà la giusta risonanza anche in Italia, grazie alla ormai consolidata collaborazione tra l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Metrologia (AISAM), Sapienza Università di Roma, Università degli Studi dell’Aquila, Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare.

In ragione del periodo pandemico che stiamo vivendo, la manifestazione sarà integralmente fruibile on line. Il setting, insolito sino a questo momento, non impedirà tuttavia l’incontro e il confronto tra le diverse componenti del panorama meteorologico nazionale. Il titolo di quest’anno, scelto dall’OMM, “L’Oceano, il nostro Clima e il Tempo” è un invito esplicito a porre sempre maggiore attenzione alle interazioni tra i tre elementi all’interno del Sistema Terra. La loro comprensione, ci aiuterà senz’altro a fare maggiore chiarezza sulle dinamiche del nostro Pianeta, anche alla luce degli impatti legati ai cambiamenti climatici. É una questione di fondamentale importanza, se vogliamo davvero preservare e mantenere la vita sulla Terra, ridurre quanto più possibile il rischio di disastri per fenomeni meteorologici intensi, preservare il territorio, le popolazioni e la complessità tanto più preziosa quanto mai delicata dell’ecosistema.

La GMM 2021 segna l’inizio del Decennio dedicato dalle Nazioni Unite alle scienze oceaniche. Dal momento che coprono circa il 70 per cento della superficie terrestre, gli oceani rappresentano uno dei principali motori del clima e del tempo sul pianeta: approfondirne le conoscenze significa acquisire quel patrimonio di informazioni
necessario ad implementare, per il futuro, uno sviluppo sempre più consapevole e sostenibile. Si tratta, insomma, di fare know how. Non a caso, la prima relazione nel programma proposto da AISAM, curata dal Professore Giorgio Budillon dell’Università degli studi di Napoli, Parthenope, è intitolata “Il nostro pianeta e l’oceano, termostato del clima terrestre”. Il programma proposto raccoglie sicuramente l’invito posto dall’OMM, di fronte al quale non possiamo augurarci se non una partecipazione ampia e condivisa.

Tutti i dettagli sono consultabili al seguente link: https://www.aisam.eu/index.php ll primo articolo presentato, a firma di Adriano Raspanti, “La GMM 2021” offre uno spunto di acuta riflessione sull’argomento. Raspanti, esperto di fine e sagace sentire, affronta un tema complesso con un linguaggio semplice e al contempo godibile, inducendo chiunque, non solo gli addetti ai lavori, a fornire il proprio contributo.

Con il secondo servizio, “Lo stato del Mare”, curato da Lucio Torrisi, Francesca Marcucci, Francesco Batignani e Nicola Zaccariello, restiamo in tema della GMM 2021, pur se in un’ottica, per così dire, più tecnica. Infatti, si analizzano gli strumenti numerici in dotazione al Servizio Meteorologico dell’AM utilizzati per la previsione
dello stato del mare, si esamina brevemente il principio di funzionamento di un modello numerico delle onde marine, si descrive il processo di verifica oggettiva a seguito della previsione.

“Gli stratocumuli, nubi di alta pressione” di Valentina Rosati, Alessandro Fuccello, Guido Guidi e Francesco Sudati, illustra, invece, di quale interesse possa risultare la formazione di queste nubi in un regime anticiclonico.

“Stop alle stazioni di radiosondaggio di Milano Linate e di Brindisi”, a cura del Generale Paolo Pagano, richiama la storica attività svolta dalle due stazioni di Radiosondaggio, che cessano la loro attività, sostituite rispettivamente dalle nuove stazioni automatizzate di Cameri e Galatina. Chiudono il numero le nostre consuete
rubriche.

“Nubi… che passione” curato da Marco Ferrieri,“Gli occhi del Tempo” di Paolo Pagano e in chiusura, troviamo il consuntivo climatologico del trimestre ottobre-dicembre 2020, ad opera del settore Climatologia del Servizio.
Buona lettura e continuate a farci pervenire, numerosi, le vostre osservazioni.
 
T. Col. Orazio DI CASOLA