Cari Lettori, mentre fervono i preparativi per il Centenario dell’Aeronautica Militare, siamo giunti - quasi senz’accorgercene - alla fine del 2022 e siamo tutti proiettati al prossimo trimestre, quando - finalmente - celebreremo questo importante momento.

L’Arma Azzurra nasce il 28 marzo 1923, all’indomani della Grande Guerra, in un contesto economico, culturale e geopolitico molto complesso e delicato, ma che vede già un notevole sviluppo del mezzo aereo. Gli anni che seguiranno saranno densi di avvenimenti: dalla crisi economica del 1929, al profilarsi di una nuova guerra mondiale: la seconda che, riscosso il suo ennesimo ed enorme tributo di sangue e di sacrificio, via via lascerà posto alla rinascita grazie ad un entusiasmo ritrovato, la crescita culturale e professionale, la competenza delle maestranze e il genio imprenditoriale di tanti e aprirà la strada ad una nuova epoca.

Il boom economico nel nostro Paese sarà costellato di successi e il benessere sembrerà una dolce onda che invade e rinnova l’Italia intera. In questo contesto, l’Aeronautica Militare si muove, svolgendo i propri compiti d’Istituto con le sue peculiarità, accompagnando il Paese in questo avvincente percorso, con impareggiabile spirito di servizio, offrendo non solo il personale navigante per la difesa della Patria, ma tutti quei servizi legati al mondo aeronautico di cui il Paese ha bisogno. Dal controllo del traffico aereo alle telecomunicazioni, fino alla meteorologia. Infatti, proprio la meteorologia rappresenta un servizio che la Forza Armata ha garantito al Paese in tutti questi anni, assumendo “de facto” il ruolo di Servizio Meteorologico Nazionale, mettendo a disposizione della comunità, donne e uomini dotati di esperienza e professionalità e sempre pronti a dare il meglio di sé.

Solo recentemente, grazie alla nascita di ItaliaMeteo, determinate funzioni saranno gradualmente assorbite dal mondo civile e quindi dalla nuova Agenzia. La nascita dell’Agenzia può rappresentare allo stesso tempo un’opportunità e una sfida avvincente. Molti protagonisti di questa “sfida” si sono incontrati in occasione del recente Festivalmeteorologia (Rovereto, 9 - 13 novembre), dal tema “La dimensione internazionale della Meteorologia”, manifestazione a cui, naturalmente, anche quest’anno il Servizio Meteorologico e la nostra Rivista hanno fornito il proprio peculiare contributo.

Attori così importanti della scena meteorologica italiana non potevano non essere intervistati sul tema della cooperazione nazionale e internazionale. Come leggerete nel servizio di apertura, “La meteorologia in Italia: cooperazione possibile o imprescindibile?”, curato da Vittorio Villasmunta e da chi vi scrive, emerge una comune convinzione da parte dei nostri interlocutori: la dimensione internazionale della meteorologia declinata in termini di partecipazione ai consessi e agli organismi internazionali, non può che essere fondata su una salda, costante e autentica cooperazione nazionale.

L’articolo che segue, a firma di Adriano Raspanti, “In orbita il satellite MTG-I1”, lanciato dal vettore Ariane-5 il 13 dicembre scorso, segna una nuova epoca per le previsioni meteorologiche in Europa. L’elaborato di Angela Celozzi “Sport e Meteo… sempre più connessi”, offre uno sguardo sulle diverse iniziative che si sono sviluppate in questo ambito specifico. Altri contributi e le nostre consuete rubriche chiudono il numero, ancora una volta ricco di spunti. Buona lettura a tutti e consentitemi, intanto, di augurarvi a nome mio e della redazione un sere - no Natale e un felice Anno nuovo.