Nella Figura 1 è riportata la costellazione geostazionaria, in particolare i GOES est e west americani che guardano rispettivamente l'Atalntico ed il Pacifico, Il GMS giapponese che scruta l'area asiatica ed infine i METEOSAT 7 e 5 il cui compito è di osservare rispettivamente l'area afro-europea e quella indiana.
La costellazione dei satelliti polari attualmente è gestita interamente dagli americani, ma nel prossimo futuro (2005), l'Europa affiancherà con un suo satellite l'attività americana. I satelliti TIROS gestiti dalla National Oceanographic Atmospheric Administration imbarcano molti radiometri i cui dati vengono impiegati da tutti i paesi per l'elaborazione di immagini ad alta risoluzione e per la ricostruzione dello stato termodinamico dell'atmosfera.
L'ORBITA POLARE
I satelliti della serie TIROS viaggiano lungo un orbita polare (Fig.1) ad una quota media di 850 km. L'orbita polare proietta la sua traccia approssimativamente lungo i meridiani terrestri. Le orbite sono definite secondo la direzione di spostamento del satellite: orbita ascendente quando il satellite procede dal polo sud verso il polo nord viceversa si definisce orbita discendente quando il satellite viaggia dal polo nord al polo sud.
I satelliti polari, al contrario dei satelliti geostazionari (che inquadrano sempre la stessa scena perchè fissi rispetto la Terra), non vedono sempre la stessa porzione di superficie terrestre. Infatti al compimento dell'orbita del satellite (circa 100 minuti) la Terra avrà ruotato per circa 25°, che equivale a dire che se a mezzoggiorno la traccia del satellite passava su Roma, in senso ascendente, al passaggio successivo (alle 13:20) la traccia si troverà su Casablanca.
Le orbite dei satelliti polari sono state studiate affinchè ogni satelliti inquadri la stessa scena ogni 12 ore, poichè la costellazione dei polari è costituita da almeno due satellite è possibile ottenere per una certa area almeno quattro riprese. Per questo motivo le immagini del TIROS sul'Italia non sono così numerose come quelle fornite dal METEOSAT.
IL RADIOMETRO PER IMMAGINI
A bordo del TIROS sono presenti numerosi strumenti che consentono di avere informazioni sullo stato delle nubi, sullo stato termodinamico dell'atmosfera, sulle eruzioni vulcaniche, sugli incendi e sul contenuto di ozono nell'atmosfera.
In particolare è presente il radiometro Advanced Very High Resolution Radiometer che possiede cinque canali in finestra ad alta rislouzione spaziale (1 Km). Questo strumento multispettrale - capace di osservare uno stesso oggetto a più frequenze - permette di distinguere i corpi a partire dalla risposta ottica e dalla morfologia dei singoli oggetti che occupano la scena.
La particolarità di questo radiometro consente di calcolare inoltre la temperatura superficiale del mare, di riconoscere aree molto calde e quindi monitorare incendi o colate laviche.
Per raggiungere la risoluzione teorica di 1 km è necessario operare attraverso una procedura di georeferenziazione sulla singola immagine.